
Lo studio è stato pubblicato su JAMA Ophthalmology.
Le patologie oculari e i loro sintomi
Il distaccamento della retina spesso si presenta con la percezione di luci lampeggianti oppure macchie luminose e scure che fluttuano sull’immagine che la persona sta vedendo, oppure una tenda scura che copre il campo visivo, ha detto Wu. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso si presenta comunemente come una combinazione di dolore grave nell’occhio colpito, possibili mal di testa, visione sfocata, nausea, e vomito. “L’arterite temporale può essere difficile da diagnosticare, perché i sintomi variano molto tra i pazienti, e la visione può non essere intaccata inizialmente”, ma le caratteristiche includono febbre, mal di testa presso una tempia, dolore al cuoio capelluto, dolore della mandibola mentre si mastica e perdita della visione, ha detto.
L’occlusione dell’arteria centrale retinale causa una improvvisa perdita di visione senza dolore presso l’occhio colpito. “Queste malattie sono rare, il che contribuisce facilmente al problema che abbiamo identificato nel nostro studio: una mancanza di coscienza e conoscenza del pubblico di tali malattie”, ha detto Albert Y Wu, della Icahn School of Medicine presso il Mount Sinai, principale autore dello studio. “I miopi hanno un rischio maggiore di distaccamento della retina, e le persone con diabete hanno un rischio maggiore di occlusione dell’arteria retinale centrale. Nonostante riteniamo che sia importante per tutti essere a conoscenza dei sintomi del distaccamento della retina e dell’occlusione dell’arteria, questi pazienti in particolare dovrebbero essere informati”.
La prognosi visiva per queste malattie dipende dalla precocità del trattamento. “Questa, a sua volta, dipende dal fatto che i pazienti riconoscano i sintomi, ne comprendano la gravità e cerchino subito l’aiuto di un medico”. La lezione che abbiamo imparato dalla coscienza dell’infarto può essere applicata alle emergenti malattie oculistiche. “Dal momento che le malattie studiate sono rare, forse una campagna mediatica che ponga l’attenzione sui sintomi preoccupanti degli occhi, piuttosto che su una particolare malattia oculistica, sarebbe più pratica ed efficace”, ha detto Wu. “Un altro importante pezzo del puzzle sta nell’incoraggiare i medici e gli operatori sanitari, inclusi i non oculisti, ad educare i propri pazienti riguardo queste importanti malattie”.
Fonte: JAMA Ophtalmology
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
